sabato 16 febbraio 2019

Prodotti BIO: ma il marketing dov'è finito?

Sempre più Aziende, per soddisfare le esigenze di un numero sempre maggiori di consumatori,  creano le linee BIO, ma spesso continuano ad utilizzare metodi produttivi e packaging standard.

Vi siete accorti che quasi tutte le linee bio utilizzano lo stesso packaging dei prodotti tradizionali?
Vi faccio un esempio che ho a casa, così ci capiamo.
Da qualche tempo bevo l'orzo solubile al posto del caffé (lo so, lo so... ve ne parlerò in un altro momento).
Qui sotto metto a confronto la confezione di un orzo tradizionale e di uno biologico:vengono prodotti nello stesso stabilimento e hanno la stessa confezione, ma vediamo le differenze!

Questa confezione (prodotto non bio) ci aiuta a differenziare:
- C/PAP 84 che è il nome comune del Tetra Pak e va nella carta (per lo meno a Torino)
- C/ALU90 Alluminio a Torino si differenzia nel vetro
- LDPE4 plastica






ed ecco qua con un po' di buona volontà ho smembrato il barattoli e differenziato alla perfezione!










Ma andiamo al prodotto BIO.
La confezione è la stessa, viene prodotto nello stesso stabilimento, ma non ci sono indicazioni di come riciclarlo!
Non avendo informazioni specifiche la maggior parte di noi lo getterebbe nell'indifferenziato, perdendo la possibilità di riciclare:
- alluminio, metallo sempre più prezioso
- carta prodotta dai nostri alberi
- plastica
Insomma un vero disastro!
Oltretutto questo prodotto è buono, è tutto orzo italiano, quindi sicuramente all'altezza delle aspettative di una persona attenta a ciò che mangia, ma per il packaging bisogna fare ancora molta strada.
La stessa azienda non segnala come riciclare il packaging dei biscotti bio, che a vederla sembra carta come la maggior parte degli altri biscotti, ma non ne sono così sicura (poi vorrei che me lo dicessero loro), per cui al momento non li sto più acquistando (con mio grande rammarico perché sono veramente buonissimi).

Quante persone conoscete disposte a smembrare un barattolo di orzo?

Mi rendo conto che per un'azienda ci siano dei costi da sostenere, ma il prodotto biologico non è solo quello che viene utilizzato/mangiato, ma è strettamente legato alla confezione e a tutti processi produttivi che devono essere il più possibile ecosostenibili.
Un logo verde e due foglioline qua e là non bastano più!

Le confezioni, oltretutto, sono dei veri e propri mezzi di comunicazione tra aziende a consumatori: confezioni più ecosostenibili e ad esempio, l'utilizzo di fonti rinnovabili, possono essere oggetto di campagne marketing per sensibilizzare i propri clienti e per trasmettere loro l'attenzione che l'azienda pone ai problemi ambientali.
Ovviamente questo discorso nel tempo sarà esteso a tutti i prodotti, non solo quelli bio.

E poi ieri sera arriva a casa mio marito con questa!


Una confezione di insalata Biologica con confezione in PLA completamente compostabile!
La stessa azienda produce ad esempio, una carta igienica il cui involucro è in Mater-Bi., anch'esso compostabile.
Insomma c'è ancora molto da fare, ma questo è l'obiettivo a cui ogni azienda deve puntare il prima possibile!


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